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VITA e OPERA
Alfred Binet (Nizza, 1857 - Parigi, 1911), psicologo, studiò inizialmente legge per volgersi ben presto verso la medicina e la biologia.
Il suo nome viene in genere associato agli studi sull'intelligenza, ma i suoi interessi spaziarono anche in altri campi di indagine.
Nel 1895 fondò la prima rivista francese di psicologia, l'"Anneé Psychologique", che doveva diventare un punto di riferimento della psicologia francese.
La fama di Binet rimane comunque legata alla realizzazione dei primi test di intelligenza.
Nel 1904, il ministero della Pubblica Istruzione francese incaricò una commisione di studiare dei metodi per l'educazione dei bambini delle scuole di Parigi che presentavano uno sviluppo intellettivo subnormale: si pensava che se fosse stato possibile accoglierli in scuole speciali, quei bambini incapaci di seguire il normale percorso di studi, avrebbero potuto raggiungere risultati migliori.
Della commissione faceva parte anche Binet.
Essendo il primo problema da risolvere quello della individuazione dei soggetti mentalmente più limitati, Binet e i suoi collaboratori, dopo aver trascorso un gran numero di ore tra i bambini delle scuole, osservando e sottoponendo loro dei quesiti di vario tipo,
elaborarono la prima scala metrica. La scala era composta da una serie di 30 problemi o test, che si proponevano di offrire una valutazione di alcuni aspetti dell'intelligenza, come la capacità di comprensione, di ragionamento logico e di giudizio.
I problemi erano stati scelti in modo da ridurre al minimo il riferimento alle nozioni scolastiche.
Uno dei concetti fondamentali introdotti da Binet per la valutazione dei risultati dei test è quello di età mentale, Secondo tale concetto, un bambino è dotato di un'intelligenza corrispondente ai tre anni se riesce a risolvere la metà dei test risolti normalmente dai bambini di quell'età;
l'intelligenza corrisponde ai 4 anni se il bambino supera almeno la metà dei test preparati per un'età di quattro anni, e così via.
Come misura del ritardo mentale, Binet utilizzava la semplice differenza tra l'età mentale del bambino e la sua età cronologica.
Tale sistema era però poco pratico, perché non rendeva bene l'idea dell'entità del ritardo. Infatti, un ritardo di 2 anni a un'età di 5 anni, indicava un limite intellettivo molto serio, mentre le stesso ritardo conteggiato, ad esempio, in un ragazzo di 14 anni, rappresentava uno svantaggio molto più lieve.
Dopo la morte di Binet, tale problema venne superato utilizzando, invece della differenza, il rapporto tra l'età mentale e l'età cronologica.
Tale rapporto, moltiplicato per 100 (e depurato di eventuali decimali) è quello che viene comunemente chiamato QI (quoziente di intelligenza).
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OPERE
-- La psicologia del ragionamento. Studi sperimentali sull'ipnotismo [1886]
-- Magnetismo animale [1887]
-- Il feticismo in amore [1887], ETS, Pisa, 2011
-- Sulla doppia coscienza [1889]
-- Le alterazioni della personalità [1892], trad. it., di Chiara Tagliavini, Fioriti Editore, Roma, 2011
-- Introduzione alla psicologia sperimentale [1894]
In questa opera Binet analizza sia i normale metodi per valutare la sensazione, la memoria e il tempo di reazione sia i metodi fondati sull'impiego di questionari, utilizzati ai suoi tempi.
-- La suggestionabilità [1900]
-- L'anima e il corpo [1906]
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BIBLIOGRAFIA ITALIANA
Bolognari - Velleda, Alfred Binet: pioniere della pedagogia scientifica, Samperi, Messina, 1981
Guy Avanzini, Alfred Binet e la pedagogia scientifica, Paravia, Torino, 1974
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