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SOPRAVVENIENZA


Concetto introdotto da Edward Moore (1) nell'ambito dell'etica, utilizzato successivamente da Donald Davidson (2) e da Jaegwon Kim (3) per render conto della relazione tra mente e fenomeni nervosi. Secondo tale concetto non può aversi una modificazione di una data proprietà (X) nei fenomeni di livello superiore (A) senza che ci sia anche una modificazione in una qualche proprietà (Y) nei fenomeni di livello inferiore (B).
Secondo i sostenitori della sopravvenienza, le proprietà mentali sopravvengono su quelle fisiche: due persone diverse (che hanno menti differenti) devono avere cervelli diversi; ma anche a due diversi stati mentali (in uno stesso individuo) devono corrispondere processi differneti a livello nervoso.
In realtà, il concetto di sopravvenienza non indica un particolare tipo di relazione di dipendenza, quindi non è in grado di fornire una autentica spiegazione della relazione mente-corpo; si limita a segnalare un modello di covarianza.

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NOTE
(1)Edward Moore, Principia Ethica (1903); trad. it., Principia Ethica, Bompiani, Milano, 1964.
(2) Donald Davidson, "Mental Events" (1970); trad. it., "Eventi mentali", in Armando De Palma - Germana Pareti (a cura di), Mente e corpo. Dai dilemmi della filosofia alle ipotesi della neuroscienza, Bollati Boringhieri, Torino, 2004, pagg. 79-102.
(3) Jaegwon Kim, "Causality, Identity, and Supervenience in the Mind-Body Problem", in Midwest Studies in Philosophy, 1979, 4: 31-49, e "Supervenience and Supervenient Causation", Southern Journal of Philosophy, 1984, 22: 45-56.


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