Scienziati & filosofi
Filosofia - antica - medievale - rinascimentale - moderna - contemporanea
Scienza (personaggi) - Astronomia - Fisica - Mecc. quantistica - Chimica - Biologia - Medicina - Matematica - Neuroscienze - Psicologia - Sociologia - Economia - Informatica
|
VITA
George Edward Moore (1873 - 1958) fu professore a Cambridge e contribuì insieme a Russell a fondare l'orizzonte teorico della filosofia analitica. Tra le sue opere deve essere ricordata La confutazione dell'idealismo (1903), nella quale propose un metodo di ricerca incentrato sull'analisi, vale a dire quel processo che individua e conferisce un nome ai componenti essenziali di oggetti complessi.
|
PENSIERO
L'opera principale di Moore è costituita dai Principia ethica (1903), in cui viene asserito il compito essenzialmente descrittivo (anziché prescrittivo) dell'etica, esplicantesi nell'analisi dei significati delle proposizioni etiche, in particolare del concetto di bene.
Centrale è, in questo contesto, il concetto di "fallacia naturalistica", che designa l'errore fondamentale di tutti i "naturalismi etici" (sia l'utilitarismo, sia le etiche della virtù, come quella di Aristotele e di Tommaso),
che pretendono di definire la nozione di bene enumerando le qualità che le cose buone devono possedere e che perciò riducono la nozione di bene, di per sé indefinibile, ad altre nozioni designanti entità che fanno parte del mondo della natura.
L'etica propugnata da Moore è una sorta cognitivismo non naturalistico: gli asserti etici sono veri o falsi, ma non si riferiscono a realtà conoscibili empiricamente.
Il giudizio sulla bontà intrinseca di qualcosa non ammette l'adduzione di prove a favore o contro: bisogna solo chiedersi se lo stato di cose considerato sarebbe buono se fosse la sola cosa esistente. Accanto ai giudizi di bontà intrinseca, vi sono giudizi di giustezza: giusto non può significare che "causa di un buon risultato".
Comunque, le conseguenze moralmente rilevanti delle nostre azioni possono protrarsi indefinitamente nel futuro e pertanto non ci è possibile sapere quali azioni sono giuste e quali sono sbagliate. Per sapere come dobbiamo agire non dobbiamo chiederci quali regole dobbiamo seguire, ma dobbiamo concentrarci sui prevedibili effetti immediati che le nostre azioni probabilmente avranno su noi stessi e sulle persone che ci circondano.
[Scheda di Adriano Virgili]
|
OPERE
-- Principia Ethica [1903], Bompiani, Milano, 1964
-- Studi filosofici [1922], Laterza, Bari, 1971
-- Saggi filosofici [1959], Lampugnani Nigri, Milano, 1970
|
BIBLIOGRAFIA ITALIANA
E. Lecaldano, Introduzione a Moore, Laterza, Bari, 1972
A. Granese, G. E. Moore e la filosofia analitica inglese, La Nuova Italia, Firenze, 1970
|
|
|