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BURRHUS SKINNER
Brani antologici


Sul libero arbitrio
«È [...] facile credere che la volontà sia libera e che la persona sia libera di scegliere. Il risultato è invece il determinismo. La generazione spontanea del comportamento ha raggiunto lo stesso stadio della generazione spontanea dei bachi e dei microrganismi al tempo di Pasteur. "Libertà" significa di solito l'assenza di restrizione o coercizione, ma in modo più ampio significa una mancanza di qualsiasi determinazione anteriore: "Tutte le cose che pervengono ad essere, tranne gli atti di volontà, hanno cause". [...] È in gioco la vistosità delle cause quando il comportamento riflesso si chiama involontario - un individuo non è libero di starnutire o non starnutire; la causa iniziante è il pepe. Il comportamento operante si chiama volontario, ma non è realmente senza causa; solo è più difficile individuare la causa. La condizione critica per l'esercizio apparente del libero arbitrio è il rinforzo positivo, in base al cui risultato un individuo si sente libero, si dichiara libero e dice di fare come gli piace o ciò che vuole e che gli garba di fare. [...] Il ruolo peculiare attribuito alla volontà deriva dalla sua apparente spontaneità e dal suo mistero, che suggerisce che si possono produrre conseguenze senza azione fisica».

[da B. F. Skinner, La scienza del comportamento, SugarCo, Milano, 1976, p. 54-56]

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