DANIEL DENNETT
Brani antologici


Il modello delle "Molteplici Versioni"
Non esiste un Teatro Cartesiano; esistono solo Molteplici Versioni composte da processi di fissazione di contenuti che giocano vari ruoli semi-indipendneti nella più vasta economia tramite il quale il cervello controlla il viaggio del corpo umano attraverso la vita [...]. I "qualia" sono stati sostituiti da complessi stati disposizionali del cervello e il sé (altrimenti noto come il Pubblico del Teatro Cartesiano, l'Autore Centrale o il Testimone) si rivela essere una valida astrazione, una finzione teorica piuttosto che un osservatore interno o un boss.
Se il sé è "soltanto" il Centro di Gravità Narrativa, e se tutti i fenomeni della coscienza umana sono "soltanto" i prodotti delle attività di una macchina virtuale realizzata dalle connessioni incredibilmente modificabili del cervello umano, allora, in linea di principio, un robot opportunamente "programmato", con un cervello costituito da un calcolatore a base di silicio, sarebbe cosciente, avrebbe un sé.
[da Dennet, Coscienza. Che cos'è, Rizzoli, Milano, 1993, pag. 480]


Cosa è il "sé"?
Secondo la mia teoria, un sé non è un punto matematico, ma un'astrazione definita dalle miriadi di attribuzioni e interpretazioni (incluse le auto-attribuzioni e le auto- interpretazioni) che hanno composto la biografia del corpo vivente di cui è il Centro di Gravità Narrativa. Come tale, svolge un ruolo singolarmente importante nell'incessante economia cognitiva di quel corpo vivente, perché, tra tutte le cose dell'ambiente di cui un corpo attivo deve farsi un modello mentale, nessuna è più cruciale di se stesso.
[da Dennet, Coscienza. Che cos'è, cit., pag. 474]

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