ANDRÉ-MARIE AMPÈRE

VITA & OPERA
André-Marie Ampère (1775 - 1836), fu un fisico francese che viene generalmente considerato come uno dei principali scopritori dell'elettromagnetismo. L'unità di misura della corrente elettrica, l'ampere, deriva dal suo nome.
Ampère nacque a Poleymieux-au-Mont-d'or, vicino a Lione e fu affascinato dalla conoscenza fin dalla sua infanzia. Si narra che abbia risolto lunghe somme aritmetiche usando sassolini e briciole di biscotti, prima ancora di apprendere i numeri. Suo padre gli insegnò il latino, ma smise scoprendo la maggior inclinazione e attitudine del figlio nei confronti della matematica. Il giovane Ampère, comunque, riprese presto le sue lezioni di latino, che lo resero in grado di padroneggiare i lavori di Eulero e Bernoulli. Nella vecchiaia era solito dire che a diciott'anni sapeva di matematica come mai più nella sua vita; ma le sue letture abbracciavano quasi tutto il sapere: storia, viaggi, poesia, filosofia, e scienze naturali.
Quando Lione venne catturata dall'esercito della Convenzione, nel 1793, il padre di Ampère, che, reggendo l'incarico di giudice di pace, aveva preso una ferma posizione contro i precedenti eccessi rivoluzionari, venne all'improvviso gettato in prigione e poco dopo perì sul patibolo. Questo avvenimento produsse una profonda impressione sulla mente impressionabile di Andre-Marie, che per più di un anno affondò nell'apatia. Successivamente il suo interesse venne risvegliato da alcune lettere sulla botanica che si trovò tra le mani, e dalla botanica si rivolse allo studio dei poeti classici, scrivendo egli stesso dei versi.
Nel 1796 incontrò Julie Carron, e tra i due si sprigionarono dei sentimenti profondi, il cui progresso venne registrato in modo ingenuo in un diario (Amorum). Nel 1799 si sposarono. A partire dal 1796 Ampère dava lezioni private a Lione in matematica, chimica e lingue; e nel 1801 si spostò a Bourg, come professore di fisica e chimica, lasciando la sua moglie inferma e il figlio piccolo (Jean Jacques Ampere) a Lione.
La moglie morì nel 1804, ed egli non si riprese mai dal duro colpo. Nello stesso anno venne nominato professore di matematica al Lycée di Lione.
Il suo piccolo trattato Considerations sur la theorie mathématique du jeu, che dimostrava che le possibilità di vincita sono a sfavore dello scommettitore abituale, pubblicato nel 1802, lo portò all'attenzione di Jean Baptiste Joseph Delambre, le cui raccomandazioni gli fecero ottenere la nomina a Lione e in seguito (1804) una posizione subordinata alla Scuola Politecnica di Parigi, dove venne eletto professore di matematica nel 1809. Qui continuò a portare avanti le sue ricerche scientifiche e i suoi molteplici studi, con una diligenza invariata. Venne ammesso come membro dell'Istituto nel 1814.
La fama di Ampère è dovuta principalmente al servizio che rese alla scienza, nello stabilire le relazioni tra elettricità e magnetismo, e nello sviluppo delle scienza dell'elettromagnetismo. L'11 settembre 1820 seppe della scoperta di Hans Cristian Øersted, che un ago magnetico reagisce a una corrente voltaica. Il 18 dello stesso mese presentò uno scritto all'Accademia, che conteneva un esposizione molto più completa, di quello e di fenomeni simili.
L'intero campo che gli si aprì dinnanzi venne esplorato da Ampère con la caratteristica operosità e cura, ed egli sviluppò una teoria matematica che non solo spiegava il fenomeno elettromagnetico appena osservato, ma ne predisse molti altri.
Le sue memorie originali su questo soggetto si possono trovare negli Ann. Chim. Phys., editi tra il 1820 e il 1828. Più il là nel corso della sua vita preparò un notevole Essai sur la philosophie des sciènces. Inoltre, scrisse diverse memorie e documenti scientifici, compresi i due sull'integrazione delle equazioni differenziali parziali (Jour. École Polytechn. x., xi.).
Ampère morì a Marsiglia ed è sepolto nel Cimitero di Montmartre, a Parigi. La grande affabilità e la semplicità fanciullesca del carattere di Ampère, sono ben delineate nel suo Journal et correspondance (Parigi, 1872).

[Per gentile concessione di Encyclopedia.it]


-- Opere, UTET, Torino, 1960
Raccolta delle opere più significative del famoso fisico francese, a cura di Mario Bertolini.